Comunicato N. 25 del 15-3-2018

COMUNICATO STAMPA

 

Oggi la nostra scuola porge l’ultimo saluto a Luigi Pero.

 Lo fa con sincera commozione e profondo senso di gratitudine per l’insostituibile contributo che ha offerto instancabilmente dal lontano 1955, quando arrivò come giovane insegnante di arte applicata, sino agli ultimi intensi incontri di alcuni mesi fa durante i quali ha continuato ad affascinare e spronare giovani e meno giovani.

Nato a Caltagirone nel 1928, si forma nel solco della locale tradizione ceramica di cui impara presto a conoscere tutte le tecniche ed i segreti della lavorazione. Giunge alla Scuola d’arte comisana come insegnante nella sezione ceramica, ne diviene poi preside in virtù dei titoli artistici e vi resta fino al 1992.

Luigi Pero è forse più noto come artista che come uomo di scuola, grazie ad un’attività fervida e ininterrotta che lo porta a produrre senza sosta e a sperimentare tra tecniche e materiali diversi. Non è solo ceramista, è anche pittore e, soprattutto, scultore. Ma è anche inventore: addomestica la materia e la adatta alle sue idee,inventa modi e propone nuove forme, dà vita a superfici ed effetti cromatici inusitati. Nel suo continuo ricercare è al passo con la grande arte del novecento, mai provinciale e scontato.

Oltre alle numerosissime sculture in ceramica, molte esposte in città, realizza anche diversi monumenti come i Cavalli in acciaio inox della fontana di piazza Matteotti ad Acate, il fastigio sommitale della Pagoda di contrada Canicarao e il monumento funebre nel cimitero comisano per il figlio prematuramente scomparso. Inoltre è l'autore dei restauri di palazzo Musso a Pozzallo e del fregio liberty di palazzo Bruno a Ispica.

Oggi alunni e docenti della grande comunità scolastica del “G. Carducci” di Comiso, insieme alla dirigente M. G. Lauretta, hanno voluto salutarlo partecipando alla cerimonia funebre, presso la chiesa di S. Antonio di Padova.

Al rientro a scuola nella sezione artistica “S. Fiume” di viale della Resistenza, i docenti C. Alfieri, A. Iemulo, S. Barone e G. Barone hanno raccontato agli studenti dell’uomo gentile che si celava dietro il ceramista raffinato e colto, rispolverando antichi ricordi.

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